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Arancia.org 
Sento il tempo con un enorme dolore.
Abbandono sempre ogni cosa con esagerata commozione. La povera stanza d'affitto dove ho passato alcuni mesi, il tavolo dell'albergo di provincia dove sono stato sei giorni, perfino la triste sala d'attesa della stazione dove ho speso due ore aspettando il treno: sì, le cose buone della vita mi fanno male in modo metafisico quando le abbandono e penso, con tutta la sensibilità dei miei nervi, che non le vedrò nè le avrò mai più, per lo meno in quel preciso ed esatto momento.
Mi si apre un abisso nell'anima e un soffio freddo dell'ora di Dio mi sfiora il volto livido.

Il tempo! Il passato! Ciò che sono stato e non sarò mai più ! Ciò che ho avuto e non riavrò! I morti! I morti che mi hanno amato nella mia infanzia. Quando li evoco la mia anima si raffredda e io mi sento esiliato dai cuori, solo nella notte di me stesso, piangendo come un mendicante il silenzio sbarrato di tutte le porte.


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"Alla fine il miglior modo di viaggiare è sentire.
Sentire in tutti i modi.
Sentire tutto con eccesso,
Perchè tutte le cose sono, in verità eccessive
E tutta la realtà è un eccesso di violenza,
Un'allucinazione straordinariamente nitida
Che tutti viviamo insieme alla furia delle nostre anime..."



Fernando Pessoa