nero
ci sono notti così brutte
che le dita
non si muovono sui tasti
e tanto vale
rinunciare
a scrivere,
tanto vale
mettersi a sedere,
andare a letto,
in attesa della vita,
della morte,
di una svolta.
in quelle notti
la letteratura
non vale un fico
secco,
la tua o quella
di chiunque
altro.
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le
parole
le parole non hanno occhi nè gambe,
non hanno bocca nè braccia,
non hanno visceri
e spesso nemmeno cuore,
o ne hanno assai poco.
non puoi chiedere alle parole
di accenderti una sigaretta
ma possono renderti più piacevole il vino.
e certo non puoi costringere le parole
a fare qualcosa che non voglion fare.
non puoi sovraccaricarle.
e non puoi svegliarle quando decidono di dormire.
...
qualche volta gli scrittori
si uccidono
quando le parole li lasciano.
altri scrittori
fingeranno di averle ancora
in pugno
anche se le loro parole
sono già morte e sepolte.
...
le parole sono
uno dei più grandi
miracoli
al
mondo,
possono illuminare
o distruggere
menti,
nazioni,
culture.
le parole sono belle
e pericolose.
se vengono a trovarti,
te ne
accorgerai
e ti sentirai
il più fortunato
della terra.
nient'altro avrà più
importanza
e tutto sembrerà importante.
ti sentirai
il dio
sole,
riderai del tempo
che fugge,
ce l'avrai
fatta,
lo sentirai
dalle dita
fino alle budella,
e sarai diventato,
finché
dura,
un fottutissimo scrittore
che rende possibile
l'impossibile,
scrivendo parole,
scrivendole,
scrivendole. |