Quando pronunciamo, ad esempio, la parola <<sole>>,
non liberiamo un significato bell'e pronto,
ma passiamo attraverso un ciclo tutto particolare.
Ogni parola è un fascio di significati,
e un significato affiora da esso per irradiarsi in varie direzioni, senza mai convergere in un solo punto ufficiale.
Pronunciando <<sole>>, noi compiamo una sorta di enorme tragitto
a cui siamo talmente abituati che viaggiamo immersi nel sonno.
La poesia ci distingue dal linguaggio automatico
proprio in quanto ci sveglia e ci riscuote nel bel mezzo
della parola.
Questa risulta allora molto più lunga di quanto pensassimo,
e ci rammentiamo che
parlare significa essere sempre in cammino.
Osip Mandel'stam
Conversazione su Dante